La vita di un autista di autobus è un continuo equilibrio tra la passione per la guida e le innumerevoli sfide che il traffico urbano e le esigenze dei passeggeri impongono costantemente. Tra le problematiche spesso trascurate di questa professione, emergono i cosiddetti “incidenti minori”, cioè un danno apparentemente minimo che, nonostante le sue dimensioni ridotte, può avere ripercussioni economiche significative sia per il conducente che per il proprietario del veicolo.
La routine quotidiana degli autisti li porta ad affrontare itinerari resi complicati dal traffico cittadino, specialmente nel trasporto pubblico locale (TPL). Le sfide aumentano ulteriormente quando si sperimentano doppie turnazioni come straordinario, contribuendo notevolmente all’accumulo di stress. Curiosamente, il termine “stress” è talvolta considerato tabù in molte aziende, sostituito più accettabilmente con l’eufemismo della “stanchezza”. Questa risposta psicofisica all’impegno cognitivo ed emotivo solleva domande sulla necessità di regolamentazioni urbane efficaci, specialmente per il traffico dei monopattini, e sulla mancanza di disciplina nel transito delle auto.
L’inesperienza degli autisti di autobus più giovani
L’inesperienza riveste un ruolo chiave, soprattutto durante le manovre complesse alla fine del turno. La conoscenza dettagliata del proprio autobus, delle condizioni fisiche personali e del percorso può ridurre significativamente il rischio di incidenti. L’uso diffuso di telecamere durante le retromarce, soprattutto nelle giornate piovose, è diventato una pratica essenziale per migliorare la visibilità e prevenire gli incidenti minori accidentali.
Condizioni meteorologiche avverse, luci riflesse sugli specchi, fari accecanti e veicoli che possono costituire ostacoli aumentano il rischio di incidenti. Statistiche provenienti da diverse fonti online sottolineano che i piccoli incidenti rappresentano una percentuale significativa degli incidenti durante il noleggio, mettendo in luce l’importanza di strategie preventive.
Nel contesto del noleggio di autobus, emergono poi ulteriori complessità. L’incertezza legata ai gruppi di passeggeri da caricare durante il noleggio costituisce un’altra variabile da considerare. La condivisione di esperienze tra autisti, spesso tramite piattaforme online, potrebbe portare all’identificazione di best practices per affrontare situazioni difficili, indicando una crescente volontà di unificare metodi e approcci.
Inoltre, la gestione dello stress quotidiano è cruciale per gli autisti. La pressione e la monotonia della routine possono compromettere la concentrazione, sollevando interrogativi sulla mancanza di regolamentazioni urbane efficaci. Infatti anche la scarsa disciplina nel transito delle auto e la mancanza di regolamentazioni per il traffico dei monopattini contribuiscono agli incidenti stradali.

La stanchezza del conducente: un problema serio per la sicurezza stradale
La stanchezza del conducente costituisce un grave problema per i conducenti di autobus, pullman e camion, rappresentando un rischio evidente per tutti gli utenti della strada nel settore del trasporto stradale in Europa. Nonostante la gravità del problema, l’impegno per affrontarlo è stato fino ad ora molto limitato, con pochi studi pubblicati su questo tema.
La stanchezza del conducente, inclusa la sonnolenza, causa disturbi psicofisici che comportano una riduzione delle prestazioni e può incidere negativamente anche sulla salute nel lungo periodo. I sintomi includono un abbassamento della soglia di attenzione, tempi di reazione più lenti, giudizio alterato e riduzione del campo visivo del conducente. Gli autisti stanchi hanno una maggiore probabilità di essere coinvolti in incidenti stradali, e la stanchezza è annoverata tra i principali fattori di tali incidenti, spesso gravi e mortali.
Nonostante gli sforzi per ridurre la stanchezza alla guida, è difficile determinare la percentuale effettiva di incidenti dovuti a questo motivo, e le stime variano tra diversi studi. Tuttavia, è evidente che i conducenti professionisti, esposti a un maggiore rischio di stanchezza a causa di diversi fattori, costituiscono un gruppo di utenti della strada particolarmente vulnerabile.

Cause della stanchezza del conducente: un’analisi approfondita
Le cause della stanchezza del conducente sono complesse e sfaccettate. Le ricerche indicano che le lunghe ore di lavoro, i periodi di riposo insufficienti, gli orari imprevedibili e i tempi di consegna serrati sono tra i principali fattori di questa problematica. La liberalizzazione del mercato del trasporto ha ulteriormente peggiorato le condizioni, aumentando la concorrenza e accentuando il rischio di stanchezza tra gli autisti di autobus e camion.
Le misure preventive contro la stanchezza possono essere di varia natura, ad esempio autogestite, soluzioni gestionali, relative all’infrastruttura stradale, di tipo legislativo, tecnologico oppure di campagne di sensibilizzazione. Tuttavia, rimane essenziale concentrarsi sul miglioramento generale delle condizioni di lavoro dei conducenti per affrontare efficacemente questo problema. Il progetto finanziato dall’UE “Sindacati e conducenti per strade più sicure in Europa” ha contribuito a evidenziare la necessità di una comprensione approfondita delle cause della stanchezza del conducente e delle azioni per contrastarla. Gli autisti di autobus e pullman, specialmente nel trasporto passeggeri interurbano e internazionale, meritano particolare attenzione nell’implementazione di strategie preventive per garantire la sicurezza stradale.
Fonte | AutobusWeb
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