ACEA ha espresso dei dubbi riguardo alla nuova proposta europea per ridurre le emissioni inquinanti dei veicoli Euro sette attualmente in circolazione in tutto il continente. L’associazione europea dei produttori di automobili ha espresso preoccupazione sottolineando che la nuova norma per regolamentare auto, furgoni, camion e autobus Euro sette potrebbe rallentare la transizione verso il trasporto a emissioni zero.
Dubbi di ACEA, ma la proposta europea per ridurre le emissioni inquinanti dei veicoli Euro sette è necessaria
Le emissioni prodotte dai veicoli con alimentazione tradizionale sono certamente un problema per la salute dell’ambiente in cui tutti noi viviamo, ma è importante ricordare che il livello di queste ultime è difficilmente misurabile, anche nei veicoli più all’avanguardia. Ed è proprio questo il fulcro delle preoccupazioni dell’associazione europea dei produttori di automobili: la proposta dell’Unione Europea sui veicoli Euro sette è particolarmente stringente per quanto riguarda i camion e trascura completamente gli sforzi già in corso per mettere in pratica una transizione verso veicoli a emissioni zero, ignorando anche l’effetto che potranno avere i nuovi obiettivi di emissione stabiliti per i futuri veicoli pesanti prodotti. Questa in sostanza è la critica di ACEA.
Ridurre le emissioni inquinanti dei veicoli Euro sette in tempi record: questo è l’obiettivo dell’Unione Europea
La proposta della commissione europea in realtà è mirata a ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico all’interno dei 27 paesi membri inserendo precisi limiti in base alle diverse categorie dei veicoli: a partire dal 2035, la nuova proposta Euro 7 ridurrà le emissioni di NOx di auto e furgoni del 35% e del 56% di autobus e camion. Questo nuovo regolamento potrebbe entrare in vigore a partire dal 1 luglio 2025 per i veicoli leggeri e dal 1 luglio 2027 per i veicoli pesanti come autocarri e autobus. La proposta ha suscitato reazioni differenti, ma sono numerose le associazioni che insieme a ACEA hanno espresso dubbi e preoccupazioni.

Un’altra proposta era possibile e avrebbe prodotto risultati più concreti e sostenibili
Oliver Zipse, presidente ACEA e CEO di BMW, ha dichiarato: “Il settore Automotive ha molto a cuore la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di tutte le altre polveri inquinanti, essendo un fattore cruciale per il futuro. L’anno precedente abbiamo condiviso un progetto per sviluppare nuovi veicoli Euro sette basato sul principio della riduzione delle componenti inquinanti e dannose, allo scopo di migliorare la qualità dell’aria per tutti.
Rispetto alla nostra proposta, il vantaggio ambientale derivante da quella fatta dalla commissione europea appare molto limitato e aumenta in modo sensibile il costo di produzione e di gestione dei singoli veicoli. La radice del problema risiede nel modo in cui l’analisi è stata condotta: quest’ultima pone l’attenzione su condizioni di guida estreme ed esasperate, che difficilmente trovano uno spazio rilevante nella vita reale di tutti i giorni.”
Per incentivare la transizione meglio individuare investimenti che apporre limitazioni
Martin Lundstedt, presidente del consiglio dei veicoli commerciali di ACEA, ha aggiunto: “penso che i nostri politici dovrebbero porre maggiore attenzione nell’individuare le misure capaci di accelerare il rinnovo delle flotte commerciali, con un focus sugli investimenti green e innovativi come i veicoli elettrici. Si tratta di elementi che potranno avere un impatto notevole sulla qualità dell’aria e sulla riduzione delle emissioni di CO2 rispetto alle limitazioni per i veicoli alimentati a combustibile fossile. Infatti, questa nuova norma obbliga i produttori di autocarri a impiegare ingenti risorse finanziarie e tecniche, spostandole dalle sezioni di ricerca sviluppo dei veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile a idrogeno per destinarle alle aree dedite ai motori a combustione interna. Un cambio che sarà attuato per conformarsi ai nuovi standard Euro sette stabiliti dalla commissione. Tutto questo avrà un grande impatto sul processo di transizione verso soluzioni più pulite ed eco sostenibili; non farà bene al clima, non farà bene alla salute delle persone e avrà un grande impatto su tutta l’industria Automotive.”
L’iter legislativo: la nuova proposta per gli Euro sette punta al 2025 e al 2027
L’iter legislativo che la proposta dovrà seguire tuttavia ancora piuttosto lungo: infatti, l’intero pacchetto destinato ai veicoli Euro sette probabilmente non potrà essere pronto prima della metà del 2024. Inoltre, è importante sottolineare che è prevista anche una lunga fase di test aggiuntivi per determinare le caratteristiche dell’enorme numero di modelli e varianti di veicoli che dovranno essere sviluppati, progettati, testati e omologati da oggi all’entrata in vigore della proposta che, come accennato in precedenza, si attesta al 2025 per le auto e al 2027 per gli automezzi pesanti. Secondo l’associazione europea dei produttori di automobili si tratta di date poco realistiche per essere efficaci: molte aziende, allo scopo di agire in tempo, dovranno dare vita a processi complessi e costosi, che rischiano di diventare prioritari agli occhi dei manager portando tutto il settore a trascurare l’impegno per lo sviluppo di soluzioni eco sostenibili.
L’applicazione della nuova proposta per veicoli Euro sette non tiene conto della tecnologia di alimentazione
Ci sono alcuni elementi che rischiano di compromettere la buona riuscita della transizione oltre a quelli già visti. Ad esempio, è importante sottolineare che le emissioni di sostanze nocive non provengono esclusivamente dallo scarico (che nei modelli a combustione interna ne è ovviamente la principale fonte) ma arrivano anche da elementi differenti quali l’usura dei freni e l’abrasione degli pneumatici. Pur trattandosi di fonti di provenienza secondarie, in alcune tipologie di veicoli assumono un ruolo centrale: è il caso delle vetture alimentate a celle a combustibile a idrogeno e di quelle a batteria elettrica. Le percentuali di riduzione delle emissioni, quindi, coinvolge tutto il settore elettrico costringendolo a uno sforzo difficilmente sopportabile, almeno in questa prima fase, per ottenere nell’immediato risultati incerti.
Tuttavia è una proposta necessaria per proteggere il clima
Nonostante quanto descritto, è importante sottolineare che l’obiettivo della proposta della commissione europea per i veicoli Euro sette è sicuramente nobile e necessario sotto molti punti di vista. L’obiettivo è quello di ridurre le particelle inquinanti provenienti dal tubo di scappamento del 13% da auto e furgoni e del 39% da autobus e camion. Inoltre, si interviene anche sulle particelle emesse dall’attrito dei freni delle auto puntando a una riduzione del 27%.
Thierry Breton, commissario al mercato unico, nel commentare la proposta è stato molto chiaro: “Si tratta di una misura equilibrata e necessaria per proteggere il clima”.
Chi è ACEA, l’associazione europea dei produttori di automobili?
ACEA, l’associazione europea dei produttori di automobili, è un gruppo di imprese e aziende che promuove standard di applicazione all’interno dell’industria automotive, individuando best practices e cercando di ottenere risultati significativi per tutto il settore. Tra i membri ci sono ovviamente le più importanti e rinomate case automobilistiche, ma gli obiettivi che si pone il gruppo riguardano tutti; l’ACEA si sta impegnando a trovare tutte le soluzioni capaci di ridurre drasticamente le emissioni inquinanti.
Foto | Comunicato stampa ACEA