Donne camioniste in Italia: un primato da celebrare

Guidare camion e tir non è un lavoro esclusivo per gli uomini. In Italia, le donne camioniste hanno raggiunto un primato europeo, nonostante i costi della patente e le sfide che affrontano in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini. In questo articolo esploreremo il fenomeno delle donne camioniste italiane, analizzando le ragioni del loro successo, le difficoltà che incontrano e le soluzioni che vengono adottate per superare gli ostacoli. Inoltre, vedremo come il governo italiano abbia introdotto un bonus patente per favorire l’accesso delle donne a questa professione.

Il primato di donne alla guida dei tir è detenuto dall’Italia. Secondo il Driver Shortage Report 2022 dell’IRU (The International Road Transportation Union), le donne camioniste in Italia rappresentano il 6,2% della forza lavoro nel settore dei mezzi pesanti, un dato superiore alla media europea del 3,2%.

Primato nel Nord Italia

Il fenomeno delle donne camioniste è particolarmente evidente nel nord Italia. In questa regione, sempre più donne si avvicinano a questa professione e trovano opportunità di lavoro nelle aziende di famiglia, che spesso operano nel settore dell’autotrasporto. Molti di questi percorsi iniziano come autiste, per poi progredire nel settore. La presenza di donne camioniste nel nord Italia è un segnale di cambiamento e apertura verso nuove opportunità lavorative.

Nonostante i progressi compiuti, le donne camioniste devono però affrontare diverse difficoltà. La guida di mezzi pesanti richiede competenze tecniche specifiche e il superamento di ostacoli legati alla sicurezza e alla gestione dei veicoli ingombranti. Inoltre, ottenere la patente di guida per i camion può comportare un costo medio di 4.000 euro, una spesa significativa per molte aspiranti camioniste. Alcune donne possono anche sperimentare timori legati alla sicurezza personale durante i viaggi notturni o in situazioni di emergenza.

Nonostante le difficoltà, i dati confermano che molte donne italiane scelgono di intraprendere la carriera di camionista. Per incentivare l’accesso delle donne a questa professione, alcune aziende offrono di coprire le spese per ottenere la patente di guida. Inoltre, il governo italiano ha introdotto un bonus patente che agevola l’accesso a questa professione per le aspiranti autiste e autisti di mezzi pesanti, specialmente per coloro che hanno meno di 35 anni. Queste misure sono importanti per rimuovere gli ostacoli finanziari e rendere il settore più accessibile alle donne.

Le donne camioniste sfidano i moltissimi stereotipi di genere associati ai lavori di cura e dimostrano di essere altrettanto capaci degli uomini nel guidare veicoli pesanti. Nonostante i pregiudizi e i dubbi riguardo alle capacità delle donne al volante, le statistiche dimostrano che gli incidenti che coinvolgono conducenti donne sono inferiori rispetto a quelli che coinvolgono conducenti maschi. È importante superare questi pregiudizi per garantire una maggiore partecipazione femminile nel settore e sfruttare appieno il potenziale delle donne camioniste.

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Diminuzione delle patenti femminili

Nonostante il primato italiano, si osserva una diminuzione del numero di donne che ottengono la patente di guida. Secondo i dati del ministero dei Trasporti del 2019, sempre più donne rinunciano a prendere la patente, soprattutto nei piccoli centri. Questa tendenza negativa potrebbe essere influenzata dai costi elevati dell’ottenimento della patente e dall’idea che non sia indispensabile per la mobilità personale.

Il primato italiano di donne alla guida dei tir è un risultato da celebrare e sostenere. Nonostante le difficoltà, le donne italiane stanno dimostrando di essere capaci di superare gli ostacoli e di realizzarsi come camioniste. È fondamentale promuovere una maggiore partecipazione femminile nel settore dei mezzi pesanti, creando opportunità e rimuovendo i pregiudizi di genere. Sostenere le aspiranti camioniste attraverso misure come il bonus patente contribuirà a rendere il settore più inclusivo e a garantire che il talento e le competenze delle donne italiane siano pienamente valorizzati anche nel campo del trasporto su strada.

Fonte | Donnamoderna.com

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