La strada verso un trasporto a zero emissioni non è un percorso unico, ma un’autostrada a più corsie. Mentre i camion elettrici a batteria si preparano a dominare la logistica regionale, per le sfide più ardue del lungo raggio emerge un altro protagonista, l’elemento più piccolo e abbondante dell’universo: l’idrogeno. Lungi dall’essere in competizione, batteria e idrogeno rappresentano “due facce della stessa medaglia”, come sottolinea la visione strategica di Daimler Truck. Questa “strategia doppia” è ritenuta indispensabile per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici europei senza compromettere l’efficienza della catena di approvvigionamento.
Se l’elettrico a batteria è la soluzione ideale per prevedibilità e costi su distanze medie, l’idrogeno si candida a diventare il campione delle missioni più estreme: percorrere migliaia di chilometri con carichi pesanti, garantendo flessibilità e tempi di rifornimento rapidi. La scommessa dell’Europa, e dei suoi principali costruttori, è che per decarbonizzare davvero il settore dei trasporti pesanti non si possa fare a meno della potenza e della versatilità che solo le celle a combustibile a idrogeno possono offrire.
Perché l’Idrogeno? I Vantaggi per il Trasporto Pesante
Per capire il ruolo dell’idrogeno, bisogna guardare alle esigenze specifiche del trasporto a lungo raggio. Un camion che attraversa l’Europa deve percorrere grandi distanze, fermarsi il meno possibile e trasportare il maggior carico utile consentito. È qui che la tecnologia a idrogeno mostra i suoi punti di forza. Un camion a celle a combustibile (FCEV), come il prototipo GenH2 di Daimler Truck, può raggiungere e superare i 1.000 chilometri di autonomia con un singolo pieno.
Inoltre, il tempo di rifornimento è paragonabile a quello di un camion diesel: in meno di 15 minuti è possibile riempire i serbatoi e ripartire. Questo elimina i tempi di inattività legati alle lunghe ricariche delle batterie, un fattore cruciale per la redditività di un’azienda di trasporti. Infine, i sistemi di propulsione a idrogeno, inclusi i serbatoi, sono significativamente più leggeri di un pacco batterie di capacità equivalente per lunghe distanze. Questo si traduce in una maggiore capacità di carico utile, permettendo di trasportare più merci a ogni viaggio.

La Sfida dell’Idrogeno Verde e dell’Infrastruttura
Nonostante gli enormi vantaggi, la strada per l’idrogeno è ancora in salita e presenta due ostacoli colossali: la produzione di idrogeno pulito e la creazione di una rete di rifornimento. Perché la transizione abbia un senso ecologico, è fondamentale utilizzare “idrogeno verde”, ovvero prodotto tramite elettrolisi dell’acqua utilizzando energia da fonti rinnovabili. Attualmente, la sua produzione è ancora molto costosa e limitata, rendendolo non competitivo rispetto al diesel. La sfida per l’Europa è accelerare massicciamente gli investimenti in energie rinnovabili per abbattere i costi e aumentare la disponibilità di idrogeno verde.
Il secondo ostacolo è l’infrastruttura. Per permettere ai camion di attraversare il continente, è necessaria una rete capillare di stazioni di rifornimento. Per massimizzare l’autonomia, l’industria sta puntando sull’idrogeno liquido (LH2) – una tecnologia su cui Daimler Truck sta investendo molto – che ha una densità energetica maggiore rispetto a quello gassoso compresso, ma richiede stazioni criogeniche complesse e costose. La regolamentazione europea AFIR prevede l’installazione di una stazione a idrogeno ogni 200 km sulle principali reti TEN-T, ma questo è solo l’inizio.
Dalla Teoria alla Pratica: Il Camion GenH2
Per dimostrare la fattibilità della sua visione, Daimler Truck ha messo alla prova il suo camion a celle a combustibile, il GenH2, in condizioni reali. Il prototipo ha completato con successo un percorso di oltre 1.000 km in Germania con un solo pieno di idrogeno liquido, e ha superato test impegnativi come l’attraversamento del Passo del Brennero, una delle arterie alpine più importanti d’Europa, con un carico di 40 tonnellate. Questi test non sono semplici dimostrazioni, ma prove concrete che la tecnologia è matura e affidabile.
Il GenH2 utilizza due serbatoi di idrogeno liquido criogenico e un sistema di celle a combustibile che converte l’idrogeno in elettricità per alimentare i motori. L’unico sottoprodotto di questo processo è vapore acqueo, eliminando completamente le emissioni di CO2 e di inquinanti. Vedere un camion di questo tipo superare pendenze e lunghe distanze dimostra che le prestazioni non sono più una barriera per la decarbonizzazione del trasporto pesante.

Una Strategia Doppia per un Unico Obiettivo
Il futuro del trasporto merci a zero emissioni, come ben articolato da Daimler Truck nel suo appello a una visione olistica, non sarà una monarchia, ma una diarchia. La “strategia doppia” prevede che batteria elettrica e idrogeno non si escludano a vicenda, ma si completino. Gli autobus urbani e i camion per la distribuzione regionale diventeranno il regno dell’elettrico a batteria, una tecnologia efficiente per rotte prevedibili.
L’idrogeno, invece, sarà la spina dorsale delle missioni più impegnative: le tratte internazionali, i carichi pesanti e le applicazioni dove flessibilità e rapidità sono indispensabili. Per realizzare questa visione, è fondamentale che la politica europea supporti lo sviluppo parallelo di entrambe le infrastrutture. Senza un quadro normativo favorevole e investimenti mirati, anche la migliore tecnologia rischia di non arrivare mai sulla strada. L’obiettivo finale è uno solo: un’Europa più pulita, senza lasciare indietro la sua economia.
Fonte e immagini | Daimler Truck
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